Storie di Pow(H)er Generation
Storie di Pow(H)er Generation con GenGle
Nome e Cognome | Giuditta Pasotto
Ruolo | Founder e CEO
Nome startup | 1+X srl
Settore | Servizi, piattaforma tecnologica
Anno di lancio | 2019
Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di GenGle
Di cosa si occupa e qual è il punto di forza della tua startup?
1+X è una piattaforma multiservizi dedicata ai genitori single: è una community inclusiva, unmarketplace, un social network supportato da una rete di professionisti. Grazie alla nostra app i genitori single trovano nuovi amici, eventi (li creano gli utenti stessi nella loro città!), e compagni di viaggio con il nostro servizio di matching per le vacanze; e hanno, inoltre, la possibilità di ricevere consulenze professionali, sconti, informazioni, e corsi.Il nostro punto di forza è la nostra community: abbiamo preso una fetta di mercato molto spesso trascurata e non ben rappresentata, e le abbiamo dato voce oltre che una piattaforma dove poter creare rapporti di amicizia e supporto con altre persone che hanno interessi ed esperienze simili alle loro. È proprio questo rapporto basato su empatia e comprensione e per il fatto che coinvolgiamo anche i figli dei genitori single, che rende la nostra community così legata al nostro brand e ci dona un valore aggiunto – infatti la maggior parte degli eventi sono pensati e creati appositamente proprio per i figli!
Come è nata l’idea?
Potresti essere la role model di riferimento di donne e ragazze che lavorano con te. Come ti poni nei loro confronti? Quali sono le tue strategie per aiutarle nella crescita professionale?
Quale è stato il momento di soddisfazione più grande che hai vissuto nel contesto della tua avventura imprenditoriale?
Come un po’ tutto ciò che riguarda GenGle, il momento di più grande soddisfazione che ho vissuto ha più a che fare con il lato umano del mio progetto che con quello di business.Durante gli anni molti genitori single hanno trovato amici… e nuovi amori. Sono nate molte coppie all’interno della community – dopotutto la socializzazione è alla base del nostro concept! – e uno dei momenti che mi ha portato più gioia e che sarà sempre impresso nella mia memoria è quando sono stata invitata al primo matrimonio tra due GenGle. Saper di aver contribuito alla riscoperta della speranza, fiducia ed amore dopo un periodo emotivo e difficile come quello della separazione, mi riempie sempre di orgoglio per il progetto che ho creato.
Cosa significa per te essere madre e imprenditrice?
Pensi che il tuo business abbia rilanciato o possa rilanciare il tuo territorio?
Qui peccherò un po’ di presunzione, perché non solo penso che il mio business abbia rilanciato il territorio, ma ne sono sicura! Infatti, oltre al nostro servizio di Welfare, GenGle porta avanti molte iniziative pubbliche e ricerche scientifiche, fornisce raccomandazioni ai decisori pubblici, dialoga con i suoi stakeholder sviluppando corsi di azione con l’obiettivo di superare le situazioni di vulnerabilità ed esclusione sociale, e promuove le pari opportunità di tutti i componenti del sistema famiglia. In più, quest’anno abbiamo mandato in vacanza i GenGle in zone che hanno sofferto molto per la mancanza di turismo, concentrandoci ad esempio su Umbria, Marche, Molise eAbruzzo; e conciliando posti belli e un pochino fuori dal comune e buona compagnia. Infatti il fulcro di GenGle è la compagnia: con un buon gruppo è possibile andare ovunque, non ci sarà mai modo di annoiarsi. Ciò non vale solo per le vacanze, ogni anno vengono proposti circa 12.000 eventi dagli utenti nella nostra piattaforma: trekking, pic nic, cene, visite ai musei… tutte attività condivise in gruppi di 10/15 persone ma anche grupponi di 50 di persone. La nostra è una categoria di persone che senza le vacanze ed eventi GenGle, molto probabilmente, passerebbe molto più tempo a casa da soli con i propri figli.
Come sei cambiata come professionista in questi anni da imprenditrice?
Ogni anno guardo alla me stessa dell’anno prima con tanta tenerezza, la mia frase tipo è: “Se lo avessi saputo prima”! Ci tengo a raccontare un piccolo aneddoto: quando ho iniziato a lavorare con GenGle mi sono appoggiata a professionisti uomini, pagavo delle persone che mi guidassero nella creazione del mio prodotto. Cercavo conferme all’esterno, e spesso quello che mi diceva non era in linea con quello che io sentivo essere giusto, ma mi giustificavo dicendo che ‘loro’ ne sapevano più di me e che dovevo solo imparare. Il salto più grande e più soddisfacente che ho fatto come imprenditrice è stata la presa di coscienza che ho tutte le competenze, le risorse e le conoscenze per farcela con le mie gambe. Studio continuamente, mi aggiorno e cresco ogni giorno. Mi sono circondata di persone e collaboratori capaci che apportano qualità e ingegno al progetto, e ho deciso di prendere in mano le redini, consapevolmente. È difficile descrivere come sono cambiata in questi anni…Direi che è come se stessi salendo una scala e mi fermassi per un attimo su ogni gradino con entrambi i piedi invece di salire velocemente con un piede dietro l’altro. È una crescita costante e interminabile che mi stimola veramente ad andare sempre avanti e migliorarsi costantemente, come persona e come businesswoman.
Grazie a Giuditta per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani!
Per maggiori informazioni sull’iniziativa Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.